Emergenza rifiuti? ora basta!

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2009 16:32
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12/02/2009 14:55

dal blog di DI Pietro:

Bisogna passare dalle parole ai fatti: alla ripresa dei lavori dell'Assemblea regionale, l'Italia dei Valori presentera' una mozione di sfiducia contro il governatore Bassolino.

Riporto sull'argomento una mia intervista rilasciata a Il Giornale di oggi:

Antonio Di Pietro: È un controsenso continuare ad affidare il caso dei rifiuti campani a chi lo ha provocato. È come consegnare l?Avis a Dracula.

Il Giornale: Se passa la vostra mozione saranno necessarie nuove elezioni, ministro.
Antonio Di Pietro: E si vada a elezioni. C?è un commissario straordinario che lavorerà sull?emergenza. In Campania è necessario un ricambio generazionale della classe politica: a Napoli ha sempre prevalso il partito del no, e sarebbe ora che molti facessero un esame di coscienza.

Il Giornale: Si riferisce anche a suoi colleghi di governo?
Antonio Di Pietro: Certo: l?esame dovrebbero cominciare a farselo il ministro dell?Ambiente Pecoraro e quello della Giustizia Mastella, che da decenni è uno dei leader locali. Non possono tirarsi indietro. Vorrei che in Campania avvenisse una riflessione profonda, come quella che ha portato in Lombardia alla nascita di un trasversale ?partito del fare?, nel quale ognuno si mette a disposizione per risolvere i problemi. A Napoli invece ognuno lavora per bloccare gli altri. Per lustri un fiume di denaro è stato disperso in commissioni, ricerche, convegni, comitati, con annessi clientelismi e nepotismi. È ora di staccare la spina, e noi di Italia dei Valori, che in Campania non è mai entrata nel governo regionale o locale, siamo l?unico partito del centrosinistra che si assume questa responsabilità.

Il Giornale: Bassolino la accusa di irresponsabilità per la sua richiesta di dimissioni.
Antonio Di Pietro: Una simile arroganza è il segno che non si hanno più argomenti. E bene ha fatto il governo a decidere di mettere mano direttamente alla questione: finora i governi se ne sono occupati nell?unico modo consentito dalla Costituzione, che affida alle Regioni lo smaltimento dei rifiuti: hanno messo a disposizione risorse finanziarie e nominato i commissari. È bene che ora si vada a vedere dove è finito quel fiume di denaro, disperso in mille rivoli di clientelismo, inefficienza e sacche di malaffare. E la madornale responsabilità politica è tutta di Bassolino.

Il Giornale: Eppure fino a quest?ultima drammatica emergenza il governatore non è mai stato messo in discussione. Come mai?
Antonio Di Pietro: Sono rimasto a bocca aperta ieri davanti al Tg1: per loro la notizia era che Bassolino accusava me di irresponsabilità! È evidente che c?è un?anomalia, e che esiste anche a sinistra una casta di intoccabili. La politica dell?apparenza e dell?immagine non è solo il lifting di Berlusconi, ma anche il finto buonismo di tanto centrosinistra.
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12/02/2009 14:55

questo è il comunicato:

SABATO 12, dalle ORE 10 in VIA ROMA-LATO PORTO

ci sarà una MANIFESTAZIONE ed una CONFERENZA STAMPA organizzate dal COMITATO POPOLARE delle COMUNITA' CONTRARIE al MEGAINCENERITORE di OTTANA.
Durante la manifestazione verrà illustrata la posizione del comitato, contrario alle attuali SCELTE della REGIONE SARDA per quanto riguarda la GESTIONE e lo SMALTIMENTO dei RIFIUTI

PS: la partenza da Nuoro è alle 8, incontro davanti all ospedale

[Autore: Roberta]
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12/02/2009 14:56

Noi sardi dobbiamo sentirci orgogliosi di avere contribuito,grazie alla
scelta di Renato Soru,ad affrontare ala drammatica emergenza dei rifiuti nel
Napoletano.La "maggioranza dei Sardi" è "soddisfatta" per l'atto di coraggio
ed eroismo del nostro CAPITAN FINDUS.
Pochi "no" e "sì...ma" che ricordano la ricerca dell'albero di Bertoldo.
Peccato che la fonte di questo sondaggio non tocca nè in cielo e nè in terra,
essendo quella di un fedele del nostro RAS,Giorgio Macciotta che,molto
fariseicamente omette che la legge sul divieto dell'ingresso in Sardegna di
rifiuti solidi e urbani è stata approvata da loro,qualche anno fa,su proposta
della loro compagine governativa.
Il Maccioota omette che "la solidarietà manifestata ai Sardi da parte dello
Stato,riguardo la peste suina",ha impedito per ben 25 anni di poter
esportare i ns prodotti suinicoli verso lo Stivale (favorendo il contrabbando)
favorendo sfacciattamente le aziende produttrici e insaccatrici del resto
del mondo,senza neanche degnarsi di segnalare ai consumatori la fine
dell'embargo,decretando così il de profundis per la rinomata norcineria
prodotta in loco.
In taluni scali navali e aereoportuali,non si sono nemmeno degnati di
levare i cartelli su con la scritta di questo divieto,oramai,oggetto di
storiografia,di cimelio per il museo dei maiali.
Lancia strali all'opposizione,omettendo che il ministro Beppe Pisanu,
ministro dell'Interno del precedente Governo,aveva nominato come
commissario straordinario per i rifiuti a Napoli,BERTOLASO,subito
fatto oggetto di contestazioni dall'allora Mister NO,Pecoraro N°1 (non il
fratello 2,ex calciatore fallito,ora senatore),per la realizzazione del
termovalorizzatore Di Acerra,e,subito dopo subentrato a ministro
dell'Ambiente,ha obbligato BERTOLASO a scappare,silurato dal nostro
bellu guaglione bisex partenopeo,MISTER NO di tutto su tutto,gran
chiaccherone,intrallazzone,fannullone,inconcludente,melodrammatico.
Lo specchio di una persona che siede negli scranni del Palazzo dall'età
di 33 anni,non vuole TAV,TERMOVALORIZZATORI,E QUANT'ALTRO,
ma vive,come i suoi concittadini nella monnezza........pecoraro......??
PECORARO HA BLOCCATO LA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO D'ACERRA
Macciootta,Soru,Amato,stanno coprendo le "magagne" del capo dei capi,
ANTONIO 'O REUCCIO,sul quale è meglio stendere un velo di STERCO,
e non sprecare una goccia d'inchiostro per descrivere un personaggio
che in altro Paese sarebbe già da tempo nelle galere di qualche isoletta.
Renato Soru procede con metodi da dittatore senza consultare nessuno
degli esponenti del consiglio regionale,quantomeno dei Sindaci delle
aree interessate.
Mr TISCALI nasconde ai Sardi che lo smaltimento dei ns rifiuti avviene
ancora prevalentemente attraverso discariche,tenute in funzione solo
attraverso continue deroghe.Il limite di saturazione di queste,non è
lontano nel tempo e non autorizza alcun entusiasmo,se non verrà
realizzato urgentemente il grande impianto di OTTANA.
Pertanto è bene che,per rispetto di tutti i Sardi e dei turisti che ci onorano
della loro presenza,che,SORU,AMATO,PECORARO si dimettano dai loro
"INCARICHI",e che la magistratura partenopea,veloce come una gazzella
ad intercettare goleador e veline+letterine,con iper-turbo con le successive
istruttorie che non approdano mai a nulla di fatto,SPICCHI MANDATO
DI ARRESTO NEI CONFRONTI DI BASSOLINO,E TUTTA LA GIUNTA,
e i domiciliari alla sindachessa ROSETTA JERVOLINO.
Gli indiani sardi "gandhiani" attendono risposte dal Grande Capo
MORTADELLONE,della tribù dei FORCHETTONI,il capo dei capi delle
POSATE.
Juannesalvador

[Autore: Juanne Salvador]
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12/02/2009 14:56


Discorso sensato, che condivido assai di più degli articoli de L'Altravoce...

Sardegna e rifiuti campani.
di Tonino Dessì
Ex Assessore Regionale della difesa dell?Ambiente.

Poco meno di due anni fa, nell?autunno del 2006, la Regione sarda diede la disponibilità a fare la sua parte nel piano elaborato dal Commissario governativo per l?emergenza-Campania, Guido Bertolaso, che prevedeva l?invio di 250 tonnellate di rifiuti solidi urbani negli impianti di smaltimento dell?Isola. Si trattava di una richiesta modestissima, che aveva soprattutto una finalità politica: quella di favorire, se accolta, analoghe disponibilità da parte di altre Regioni, ben più attrezzate della Sardegna quanto a capacità industriale di trattamento dei rifiuti. Non solo. Per un verso la Sardegna poteva contare, dal 2004, su una nuova programmazione della gestione dei rifiuti capace di effetti immediati (tra il 2004 e il 2006 l?esito dei nuovi atti d?indirizzo sulla raccolta differenziata registrava un gigantesco balzo in avanti nella percentuale di differenziazione, passata dal 3 al 20 per cento); si verificava inoltre, per la prima volta in una Regione italiana, una diminuzione assoluta della produzione annua di rifiuti. Il ricorso al sistema europeo e nazionale della protezione civile, nel quale l?Isola cominciava ad essere pienamente integrata ed anzi ad essere considerata una delle Regioni più avanzate per le sue autonome capacità (dopo le nuove metodologie sperimentate non solo di fronte al fenomeno incendiario, ma anche nella risposta a calamità naturali come le alluvioni del 2005), sembrava congruo per una risposta sia pure di emergenza, ma organica ed esemplare: non certo definitiva, tuttavia tale da costituire il punto di partenza per un nuovo corso. Spazzata via (letteralmente) l?immondizia campana in pochi giorni, strappata alla malavita l?arma del ricatto, individuati in Campania i siti legali per lo stoccaggio, anche i poteri commissariali avrebbero potuto cessare, col ripristino della normalità nell?esercizio delle competenze regionali, provinciali e comunali su uno dei fondamentali snodi del governo civile, ma anche economico, del territorio. Per questa ragione espressi allora sulle pagine della ?Nuova Sardegna? una valutazione favorevole in ordine alla disponibilità espressa dalla Regione di fronte alla richiesta di Guido Bertolaso. E? cambiato qualcosa dal 2006? Sul piano dell?emergenza no e ancora oggi, in linea di principio, darei la stessa risposta, anche per 2500 tonnellate una tantum in luogo delle 250 di allora. Siamo, in Sardegna, in grado di riceverle senza alcun danno immediato. Non mi fa particolare velo l?autonomismo, che avverto e pratico in misura non inferiore ad alcuno: il sistema delle emergenze è come minimo europeo, per cui, anche se fossimo non una Regione italiana, ma uno stato sovrano dell?Unione, poco cambierebbe in termini di valutazione delle opportunità e delle contropartite. Regioni italiane come il Piemonte e l?Emilia-Romagna e Stati dell?Unione come la Germania determinano le proprie disponibilità, in questo momento, sulla base delle convenienze economiche dei rispettivi, collaudati, sistemi industriali di trattamento dei rifiuti, che vanno alimentati costantemente. Tuttavia, dopo due anni, qualche osservazione critica andrebbe fatta, anzitutto sulla ?levitas? con cui il Presidente della Regione, proprio questa volta, ha manifestato la disponibilità dell?Isola. A distanza di due anni (e ad oltre un decennio dall?inizio della vicenda campana) non si può più ignorare un problema squisitamente istituzionale, che riguarda la concezione e la pratica dell?autonomia regionale. Se siamo coinvolti istituzionalmente in un?operazione nazionale, non basta infatti la battuta sull??amico che affoga e che bisogna aiutare?. La tematica dell?ambiente non è solo emergenziale e le Regioni non possono essere chiamate al mero soccorso passivo. Siamo, nel sistema costituzionale, pari allo Stato: dobbiamo decidere su una base strategica elaborata paritariamente, che concerne in questo caso la politica generale del ciclo industriale dei rifiuti, non solo di quelli urbani. Siamo inoltre una Regione speciale e per di più abbiamo delle questioni bilaterali aperte, su cui ci si confronta anche sulla base di contropartite. Siamo inoltre, contingentemente, di fronte a un Governo che per due anni ha colpevolmente chiuso gli occhi; un Governo nel quale siede un Ministro dell?ambiente campano, il quale ha recentemente affermato di non avere altre competenze se non quelle in materia di vigilanza sui parchi nazionali; un Governo che ora nomina alla carica commissariale un discusso ex-Capo della polizia, cui affianca, come Vice, un Generale dell?Esercito, evidenziando un?inquietante prevalenza dell?attenzione sugli aspetti di ordine pubblico emersi in questi giorni; un Governo che non ripensa ad un ordinamento istituzionale delle Regioni diverso da quello nel quale la maggioranza del Consiglio regionale della Campania non può chiedere le dimissioni del suo Governatore se non a pena della dissoluzione della stessa Assemblea. Ebbene, una Regione Sarda con la spina dorsale diritta (e con la coscienza a posto anche quanto a rapporti con il proprio sistema delle autonomie locali) dovrebbe dare una disponibilità ben altrimenti condizionata. Penso anzitutto agli oneri di bonifica che permangono nell?Isola in capo allo Stato, sui quali certamente non è né sufficiente né rassicurante (visti gli esiti sia delle gare sui siti minerari dimessi, sia della passiva accettazione delle prescrizioni ministeriali sui muri nei siti industriali) aver chiesto e ottenuto a propria volta una delega commissariale. Penso agli oneri quantomeno di trasparenza sulla compatibilità sanitaria e ambientale dell?esercizio delle attività militari nei poligoni sardi, nei quali è precluso anche il controllo da parte della magistratura ordinaria. Penso alla chiarezza sulle condizioni di bonifica dell?arcipelago di La Maddalena: altro che bearsi per il G8!. Potrei citare altro, ma una Regione in grazia di Dio non dovrebbe avere difficoltà a elencare i problemi. Non si tratta di mercanteggiare ponendo la lama del coltello alla gola. Si tratta del pieno e consapevole dispiegamento della nostra autonomia, che non rifiuta la solidarietà, ma nemmeno la banalizza. Altrimenti si fa, appunto, non il Presidente dei Sardi, ma il Governatore della piazzaforte: per conto d?altri. E, a questo proposito, esprimo l?avviso che una decisione come quella di cui sui tratta, dal valore, più che gestionale, eminentemente politico, non può essere assunta in solitudine dall?Esecutivo regionale, anche alla luce del recente dibattito sulla legge statutaria e sulla forma di governo della Regione nonché dell?esito del relativo referendum. Sarebbe opportuno che il Consiglio Regionale, quale Assemblea rappresentativa di tutta la comunità regionale, doverosamente investito dalla Giunta, deliberasse un indirizzo sulla materia, rinvenendo l?occasione sia per una discussione generale sui rapporti con la comunità nazionale, sia per una messa a punto e per una assunzione di responsabilità in ordine alla questione contingente dei rifiuti, anche al fine di evitare che occasionali iniziative territoriali possano fare insorgere in Sardegna questioni di consenso destinate a sfociare anch?esse in problemi di ordine pubblico.




[Autore: Daniele]
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12/02/2009 14:57


Quello che sta succedendo è frutto di decenni di malgoverno, della camorra, del menefreghismo e dell'inciviltà dei cittadini. Un susseguirsi di azioni ed errori gravissimi da parte di tante persone ha creato una situazione di imminente pericolo per i cittadini napoletani che dovrebbero assumersi la loro parte di responsabilità per ciò che sta accadendo.

E' stato chiesto aiuto e, se non sbaglio, 11 regioni si sono offerte di dare una mano e, tra queste, c'è la Sardegna.
Appena si è saputa la notizia c'è stata una mobilitazione di parecchie persone che sono "scese in piazza" per manifestare il proprio disappunto sulla base di un sacco di informazioni inesatte e fuorvianti con la complicità come sempre dell'unione sarda che per scaldare gli animi ha diffuso la notizia assurda e priva di ogni fondamento che per un anno sarebbero arrivati i rifiuti campani (750 ton a settimana). Solo dopo, a causa del ritardo della Regione nell'informare i cittadini, si è scoperto che Soru ha preso l'impegno di smaltire 6000 ton (quantità che la Sardegna produce in meno di 3 giorni).

La situazione credo sia drammatica e inaccettabile ma la protesta in questi termini secondo me è inutile e controproducente perchè non risolve il vero problema. Purtroppo il messaggio che è passato ieri dai manifestanti è stato: potete pure affogare e crepare nella vostra immondizia, non sono affari nostri. Un messaggio davvero toccante tant'è che Borghezio ha deciso di partecipare alla manifestazione di domani. Sicuramente sarà in compagnia dei vari Pili, Floris, Artizzu, Forza nuova, Borghezio ecc. I media di regime saranno sicuramente pronti a dare visibilità ai loro amici e a spianare la strada per la costruzione di tanti bellissimi e modernissimi incenerit.. ops... termovalorizzatori.

Secondo me a questo punto non si poteva non scendere in piazza. Ma bisognava farlo contro tutti quelli che hanno favorito questa situazione. Sarebbe stata molto più efficace una contromanifestazione per esempio per sputtanare Floris perchè per colpa di una politica come la sua succedono queste cose, non aiutarlo a sfruttare la situazione per il proprio tornaconto politico. Si poteva scendere in piazza per chiedere a gran voce una legge nazionale sulla riduzione dei rifiuti (che costringa i produttori a ridurre gli imballaggi, che introduca il vuoto a rendere e la cauzione sui contenitori in vetro, lattine e plastica, utilizzata con successo in molti paesi con percentuali di differenziazione di questi materiali anche del 95%) senza la quale nessuna raccolta differenziata è in grado di risolvere la situazione.

Questa era l'occasione per spiegare alla gente queste e tutte le altre cose per cui i meetup si sono sempre battuti. Si potrebbe scendere in piazza a Napoli per spiegare che se non si vogliono le discariche l'unica strada percorribile è quella della riduzione dei rifiuti alla fonte e del riciclaggio e che se non vogliono affogare nella loro spazzatura devono svegliarsi, alzare il culo dalla poltrona e cercarsi qualche amministratore onesto che faccia i loro interessi e non quelli della camorra.

In questi ultimi giorni nella stampa e nella tv di regime non si fa altro che parlare di "termovalorizzatori" dicendo che sono indispensabili e non pericolosi. Anche Morittu ha ricominciato a parlare dell'impianto di Ottana.
Sfruttando l'emergenza e terrorizzando i cittadini riusciranno a costruire tanti inceneritori (bruciando, oltre i rifiuti, un mare di soldi pubblici) che favoriranno la produzione di un numero sempre maggiore di rifiuti, che richiederanno l'apertura di nuove discariche di servizio e che inquineranno l'aria con miliardi di nanoparticelle cancerogene.

Ho fatto un giro tra i vari meetup e ho notato che anche questa volta affrontiamo "ognuno in casa propria" un'importante problema regionale che riguarda tutti evitando accuratamente di unire le forze: strano modo per dimostrare di sentirsi tutti appartenenti al popolo sardo, ma tant'è...

Spero che tutti i ragazzi dei meetup che saranno a Cagliari domani mattina riescano a distinguersi e prendere le distanze dagli "squali" che saranno presenti solo per meri fini propagandistici. Immagino che i media di regime staranno già lavorando per strumentalizzare la manifestazione.



[Autore: Daniele]
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12/02/2009 14:57

da megachip

di Assise di Palazzo Marigliano, Comitato Allarme Rifiuti Tossici, Gli amici di Beppe Grillo (Meet Up Napoli), Megachip Napoli

La guerra della spazzatura potrebbe finire in pochi giorni . Esiste da tempo una soluzione all'emergenza attuale. Un piano elaborato già dall'anno scorso, e che prevede 4 siti ideali per smaltire i rifiuti che invadono la Campania. Sono luoghi in cui si verificano tutte le condizioni che non ci sono a Pianura e negli altri Comuni attualmente indicati. Siti più idonei dal punto di vista geologico, ambientale, paesaggistico, turistico. Sono stati individuati dal professor de' Medici, uno dei massimi esperti in materia, che li aveva individuati in occasione della sua collaborazione con il Commissario Bertolaso. Si tratta di aree situate nell'avellinese, nei comuni di Vallesaccarda, Vallata, Macedonia e Bisaccia.

Questo solo per uscire dall'emergenza e avere la possibilità di liberare gli impianti di ex-CDR e permetterne la riconversione. Le associazioni e i movimenti che si battono contro la riapertura di Pianura chiedono a De Gennaro un incontro immediato per valutare questa proposta.

Questa la genesi della proposta - da www.peacelink.it

Riportiamo uno stralcio della relazione tenuta dal prof. de' Medici durante la conferenza stampa organizzata dall'Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, sabato 12 maggio 2007 alle ore 11.00, presso la sede dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

8 gennaio 2008 - Vittorio Moccia

(...) L'11 gennaio, esattamente alle ore 14.45, io insieme ad altri delegati dell'Assise di Palazzo Marigliano e del Comitato allarmi rifiuti tossici, tra cui l'Avv. Marotta e padre Zanotelli, fummo ricevuti in prefettura a Napoli e avemmo una lunga discussione con il dott. Bertolaso e con il vice la dott.ssa Di Gennaro. Avemmo una buona accoglienza anzi quasi una testimonianza di affetto. Ci fu chiesto di dare un contributo alla risoluzione dell'emergenza rifiuti. Qualche giorno dopo fui chiamato dalla dott.sa Di Gennaro e mi fu chiesto di collaborare. Per due mesi io ho collaborato, a titolo gratuito, con la struttura commissariale guidata da Bertolaso.

Ho, così, partecipato a tutte le riunioni: quelle in prefettura qui a Napoli, alla Protezione civile a Roma e su tutti i luoghi che erano in discussione in quel momento. Queste riunioni sono delle vere e proprie conferenze di servizio e quindi sono tutte riunioni registrate. Erano presenti in questi incontri i rappresentanti del ministero dell'Ambiente , cioè i capi di gabinetto e i vicecapi di gabinetto, c'erano i rappresentanti di Legambiente, c'erano i rappresentanti dell'Apat, l'agenzia nazionale che comprende anche il vecchio servizio geologico di Stato, c'era il WWF e inizialmente, in alcune riunioni, c'erano anche i delegati della provincia di Salerno.

Io fin dall'inizio posi due questioni alle quali fino ad oggi non sono riuscito ad ottenere risposta. La qual cosa mi indigna ulteriormente. La prima domanda che posi alla struttura Bertolaso e che pongo ancora oggi è questa: perché la struttura Bertolaso ha agito fin dall'inizio esclusivamente su cave dismesse?
Un commissario straordinario che ha ampi poteri non capisco perché non possa scegliersi dei siti più idonei dal punto di vista geologico, dal punto di vista ambientale, paesaggistico, turistico e da tutti i punti di vista.

[..continua]

[Autore: Daniele]
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12/02/2009 14:58

[parte 2]

Scusate ma perché solo su cave dismesse? Voi sapete benissimo che le cave in Campania sono quasi tutte in mano alla camorra e che sono state abbandonate in situazioni disastrose anziché essere messe a posto dagli stessi coltivatori delle cave. La legge parla chiaro: se io ho un piano di coltivazione sulla cava questo piano comprende l'inizio, lo sfruttamento e dopo la messa a posto definitiva. Non si può, dunque, intervenite in queste cave e spacciare il tutto come riqualificazione ambientale. La riqualificazione non la deve fare lo Stato o il governo regionale ma chi ha inguaiato la zona. E questo è il primo motivo.

Il secondo è che quasi tutte le cave sono in materiali calcarei e lapidei cioè geologicamente non si prestano minimamente all'utilizzazione di una discarica e soprattutto ad una discarica di immondizia per rifiuti. La maggior parte di queste cave (Eboli, Dugenta ecc.) sono tra l'altro in materiali non argillosi. Il che significa praticamente che bevono percolato e che quindi bisogna fare dei trattamenti speciali per sistemarle. Dugenta è addirittura in falda, cioè la falda idrica è affiorante perché con lo scavo si è arrivati in falda. Ci sono dei laghetti nei quali si dovrebbe poi mettere l'immondizia.

A queste domande non ho mai avuto risposte. Per evitare di incorrere in errori e farsi indicare dei siti più idonei perché non è stata chiamata l'Apat che era presente ai colloqui? Anche a questa domanda manca la risposta. Detto questo e fatte le schede sui diversi siti che presentavano di volta in volta e che noi andavamo a vedere io scartai tutti quanti questi siti tra cui c'era anche Serre - una vera e propria assurdità.

A proposito di Serre mi fu detto dal dott. Sauli, che era consulente della struttura, ed è a verbale se ci sono le registrazioni: "No professore ma noi praticamente la utilizziamo per un anno poi di volta in volta man mano che accumuliamo i rifiuti noi mettiamo calce su e non inquiniamo niente". "Chiedo scusa - replicai -lei mi può garantire per iscritto in questo momento che dopo l'uso temporaneo di Serre di Persano l'Oasi ritornerà quella di prima naturalisticamente parlando?". Mi risponde: "No. Questo non lo posso dire".

Allora io mi misi in macchina a spese mie, con i miei assistenti e andai a fare un giro nelle zone che già avevo indicato alla struttura Bertolaso e che esistono a verbale cioè a voce e registrate ci sono queste mie indicazioni provincia di Salerno, di Benevento, ma soprattutto in provincia di Avellino. Faccio riferimento alle aree attorno a Vallesaccarda, Vallata, Macedonia e Bisaccia . La relazione con questi siti la presentai a febbraio alla struttura Bertolaso. Mi dettero perfettamente ragione i vice coordinatori e i coordinatori del ministero dell'Ambiente, mi dettero ragione i dirigenti dell'Apat, mi dettero ragione tutte le altre componenti.
Però mi dice la dott.ssa Di Gennaro: "Professore noi adesso come facciamo? Perché amministrativamente noi abbiamo già tutto pronto su Serre di Persano, adesso dovremmo ricominciare punto e a capo". "Guardi dottoressa - risposi - non è così".

Alla discussione che ebbi con la dott.ssa Di Gennaro era presente anche il dott. Pizzi che è a capo della struttura geologica della Protezione civile."Non è così - dico - perché in queste ampie aree estese per chilometri e chilometri quadri sono presenti non solo situazioni ideali da tutti i punti di vista ma c'è anche la presenza di campi eolici con autostrade che attraversano tutte queste aree ". Cioè dall'autostrada Napoli-Bari si dipartono una serie di autostrade interne perché i camion per portare le pale eoliche che sono altissime e grandi e hanno bisogno di strade ampie quasi quanto quelle delle autostrade . E nello stesso tempo è già tutto sistemato perché se questi campi sono utilizzati per l'energia eolica è chiaro che tutta la questione amministrativa è già risolta ci si mette d'accordo con questi e si utilizzano le aree che è possibile utilizzare. Poi c'è un'altra questione che non sono riuscito a capire. Fin dall'inizio si è parlato di un'urgenza micidiale cioè in 24 ore bisognava trovare i siti sono passati mesi e i siti ancora non ci sono. Soltanto ieri sui giornali esce fuori per esempio Sant'Arcangelo Trimonte di cui non si era mai parlato e che viene messo in provincia di Benevento mentre è in provincia di Avellino.

Io feci un discorso molto chiaro alla dott.ssa Di Gennaro alla presenza di testimoni e dissi: "Dott.ssa io le ho consegnato la relazione dei siti che secondo me sono i migliori e vi dico anche che non ci sono problemi però voi volete continuare per forza su Serre di Persano che io vi escludo non solo per motivi geologici che poi sono stati accertati in maniera straordinaria dal mio collega Ortolani ma per fatti anche vitali: voi non potete andare a fare una discarica in una zona che è prossima al fiume Sele e non potete farla a distanza di 500 metri da un'oasi naturale che va salvaguardata non solo all'interno ma per legge anche all'esterno. Allora io non capisco questa situazione perché ho l'impressione che manchi una ratio a questa situazione perché qual è la ratio che viene messa in campo? Se ci sono siti alternativi idonei ad ospitare discariche, in questa fase emergenziale, perché si insiste sulle aree protette?

Ma a questa domanda pare non ci sia risposta...

[Autore: Daniele]
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12/02/2009 14:58

Abbiamo il DOVERE morale di essere contro questo ed ogni altro soppruso futuro.
Onore a tutti quelli che fin ora hanno sudato,urlato,resistito e preso botte al porto e fuori dal porto.
Adesso tocca a noi, ognuno col suo impegno e le sue forme.
Ovunque....

[Autore: Sandro]
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12/02/2009 14:59

Nel frattempo a Bonaria la polizia carica .........

[Autore: Sandro]
[Modificato da Daniele.A. 12/02/2009 14:59]
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12/02/2009 15:00



[Autore: Blixa]
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12/02/2009 15:00

Copio qui il post inviato da Fabio F. da Napoli al Meetup Cagliari 1 e che si rivolge a tutti i Meetup sardi.


Un saluto a tutti i meetup della Sardegna.

Ho letto le vostre discussioni sull'emergenza rifiuti e sui problemi relativi all'arrivo di navi con i nostri rifiuti e ho sentito il bisogno di scrivervi due parole per contriuire a chiarire la realtà della situazione.

Dico subito che così come a Napoli ci opponiamo a provvedimenti illegali presi sulla testa dei cittadini senza un minimo di dialogo, allo stesso modo reputo ingiusta la decisione di portare i nostri rifiuti nella vostra terra senza il consenso delle popolazioni.

Il punto fondamentale è che non si tratta di solidarietà!

L'emergenza in Campania ha una sola via d'uscita: l'individuazione di siti idonei a scaricare i rifiuti accumulati nelle città. Tali rifiuti (purtroppo o per fortuna) non possono neanche essere inceneriti perché indifferenziati.

La struttura commissariale straordinaria ha ricevuto da Aprile 2007 dal prof. De Medici una lista di 4 siti nei quali stoccare i rifiuti, siti che rispettano tutti i crismi.
(link al documento)
Negli ultimi giorni a questa lista sono stati aggiunti altri 12 siti, portando il totale dei siti proposti dai movimenti a 15!

Il commissariato si ostina a non tenerne conto, continuando a proporre siti inaccettabili per motivi ambientali (parchi nazionali, discarice già chiuse piene all'inverosimile di rifiuti ordinari e tossici), produttivi (aree con coltivazioni d'eccellenza) e legali (adiacenza con centri abitati, anche ad alta desità di popolazione).

Il nostro problema non è dove scaricare i rifiuti (già lo sappiamo e lo abbiamo proposto), ma far accettare a chi impera sulle nostre teste siti civili.
Il "loro" problema è convincere l'opinione pubblica che l'unica soluzione sono gli inceneritori, creando quindi più caos e disagi possibili con questa emergenza.


Mi duole dirlo, ma la "solidarietà" delle altre regioni non serve anzi, proprio le proteste che ne derivano vengono strumentalizzate per alimentare il clima di caos per i motivi suddetti.

La Campania sa, grazie a persone oneste e competenti come il prof. De Medici, il dott. Marfella e tutti i membri dell'assise di Palazzo Marigliano e del Comitato Allarme Rifiuti Tossici, come si esce dall'emergenza e quali sono le cose da fare per gestire in maniera corretta e pulita il ciclo dei rifiuti.

Il problema è e resta l'interesse economico delle società che gestiscono il cilco dei rifiuti che hanno nella costruzione degli inceneritori interessi enormi.

Detto tutto ciò è legittimo opporsi all'arrivo dei rifiuti Campani, con la coscienza che accogliendoli non si contribuisce alla soluzione del problema rifiuti e sarebbe il caso di sottolineare che la soluzione esiste e non prevede solidarietà né incenerimento, ma:
1) discariche legali per esaurire l'emergenza.
2) raccolta differenziata per ridurre a monte la quantità di rifiuti
3) Trattamento Meccanico Biologico a freddo per ulteriore separazione della parte solida.
4) Compostaggio al chiuso per lo smaltimento della parte umida.


La CAMORRA sono LORO!

Grazie per l'attenzione.

Fabio




[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:01

BeppeGrillo.it

"A Brescia vi sono inquietanti analogie con la Campania: nel latte di aziende dei dintorni della città si è recentemente scoperta una presenza di diossine fuori norma; si nota inoltre un?elevatissima incidenza di tumori al fegato.
Ma il Registro tumori dell?Asl, rassicurante, sostiene, senza dati verificabili, che ciò è imputabile all?eccesso di epatiti e di consumi di alcol (Giornale di Brescia, 10 novembre 2007). Va segnalato che l?ing. Renzo Capra, presidente di Asm, fa parte del Comitato scientifico del Registro tumori dell?Asl, di cui è anche finanziatore.
Si sostiene che vengono risparmiate 470 mila tonnellate l?anno di emissioni di CO2. ma non si dice che il confronto viene fatto con la discarica e non con il riciclaggio, che consente risparmi di emissioni di CO2 tre volte superiori (AEA Technology. Waste management options and climate change, European Commission, 2001).
A Brescia si finge di fare la raccolta differenziata. Ma questa viene annullata dal continuo aumento dell produzione dei rifiuti, assimilando gli speciali. In 10 anni, da quando funziona l?inceneritore, il rifiuto indifferenziato da smaltire è sempre rimasto pari a 1,1 Kg/giorno/pro capite, esattamente come la Campania, 5-6 volte superiore a quello indifferenziato dove si fa la RD ?porta a porta? con tariffa puntuale (es. Consorzio Priula Treviso). L?inceneritore del resto ha bisogno di rifiuti ed Asm è riuscita a compiere il ?miracolo? di mantenere le stesse quantità in 10 anni!
Per gonfiare i risultati Asm dà i numeri in chilowattora ( 570 milioni ), facendo finta di non sapere che l?unità di misura, fuori dal domicilio privato, è il gigawattora (milioni di KWh) o il terawattora (miliardi di KWh). In verità il megaimpianto di Brescia ( 800.000 tonnellate/anno ) ha una potenza pari ad un decimo di una normale centrale turbogas; il costo impiantistico per MW installato è 5-6 volte quello di una centrale turbogas; la resa è di circa 20% del potere calorifico presente nei rifiuti contro un 55% di una centrale turbogas; la poca energia ricavata è annullata dallo spreco di altri materiali preziosi ( 5-6 mila tonnellate di ferro; 6 mila tonnellate di alluminio; centinaia di tonnellate di rame, ogni anno nelle ceneri, nel caso di Brescia ). Insomma nell?inceneritorista Lombardia, con 13 impianti, il contributo di questi alla produzione di energia elettrica è pari al 2%!
E? una macchina dello spreco e antieconomica che si regge solo sugli scandalosi contributi Cip6 (leggi il post) - per l?inceneritore di Brescia, oltre 60 milioni di euro l?anno, per 8 anni, il doppio dell?investimento impiantistico!.
Nel 2006 l'inceneritore Asm è proclamato "campione del mondo", avendo vinto il "Wtert 2006 Industry Award". Sennonché l'Ente premiatore, Wtert, della Columbia University ha tra gli sponsor la Martin GmbH, Germany, produttrice dello stesso impianto Asm." Marino Ruzzenenti, www.ambientebrescia.it"


[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:02


RIFIUTI: PRC, ORDINANZA INACCETTABILE.

''Il passaggio dell'ordinanza della presidenza del Consiglio che conferisce al commissario Gianni De Gennaro il potere di attivare siti di stoccaggio anche in deroga a specifiche disposizioni di tutela ambientale e' assolutamente inaccettabile''.

Lo affermano in una dichiarazione congiunta i capigruppo del Prc Gennaro Migliore e Giovanni Russo Spena a proposito dell'ordinanza siglata dal Presidente del Consiglio sui poteri del supercommissario per l'emergenza rifiuti in Campani Gianni De Gennaro.

''E' inoltre indispensabile - affermano poi i due capigruppo - che il presidente Prodi chiarisca in maniera inequivocabile che l'impiego dell'esercito deve essere rigidiamente limitato alle funzioni del genio e alla guida dei camion e che in nessun caso le forze armate potranno essere adoperate per 'proteggere' i siti adibiti a discarica e comunque per funzioni di ordine pubblico''.




[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:03


copio e incollo da: www.allarmerifiutitossici.org/rifiutitossici/articles/art_...

Perché il problema rifiuti in Campania e cosa si dovrebbe fare per risolverlo

Riportiamo di seguito il contenuto di un volantino prodotto da Pio Russo Krauss del Comitato Allarme Rifiuti Tossici, nel quale viene spiegato perchè in Campania esiste un problema rifiuti e quali sono le strategie da perseguire per la sua soluzione.
11 gennaio 2008 - Pio Russo Krauss

Perché esiste un problema rifiuti in Campania.

* Mentre in molte regioni la raccolta differenziata è iniziata negli anni 70 e 80, da noi è parttita dalla metá degli anni 90 e, a tutt`oggi, è sotto il 10% (la legge stabilisce che per il 2003 si doveva riciclare almeno il 35% e alcune regioni italiane sono ormai sul 40-50%);

* la quantità di rifiuti prodotta è aumentata sempre più: nel 1998 era di 424 Kg per abitante all´anno oggi è di 485 Kg (fonte APAT);

* la Giunta Regionale di destra, presieduta da Rastrelli, ha varato nel 1997 un Piano che prevedeva 7 impianti CDR (gli impianti che separano la parte bruciabile dei rifiuti da quella non bruciabile) e 2 enormi inceneritori capaci di bruciare tutta la spazzatura prodotta in Campania, non rispettando cosí le indicazioni della legge nazionale che indica che bisogna privilegiare la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, il recupero, il riciclaggio, il compostaggio;

* la Giunta Regionale, presieduta da Losco, ha affidato la costruzione degli inceneritori e degli impianti CDR alla FIBE (del gruppo FIAT), preferendo la sua proposta perché il costo era più vantagioso e i tempi di realizzazione brevi (1 anno), anche se il termovalorizzatore progettato era di vecchio tipo e particolarmente inquinante e la legge nazionale impone che bisogna scegliere innanzitutto la tecnologia meno inquinante;

* Bassolino ha utilizzato le ingenti risorse economiche date alla Campania per costruire i 7 impianti CDR e il termovalorizzatore di Acerra per pagare profumatamente consulenze e per assumere centinaia di lavoratori per la raccolta differenziata senza farla poi partire e senza costruire impianti di compostaggio dove trasformare i rifiuti organici in concime;

* i cittadini di Acerra hanno cercato di bloccare la costruzione del termovalorizzatore che, essendo di vecchio tipo e 5 volte piú grande dei normali inceneritori, non li rassicurava sulla tutela della loro salute;

* gli impianti CDR, entrati in funzione, invece di produrre cdr (combustibile da rifiuti) e fos (frazione organica stabilizzata) hanno prodotto da una parte milioni di ecoballe, che non sono bruciabili perchè contengono rifiuti putrescibili, dall´altra migliaia di tonnellate di materiale organico non stabilizzato e quindi anch´esso putrescibile. Tale materiale si è andato quindi accumulando presso gli impianti e siti di stoccaggio "provvisorio";

* la magistratura ha aperto inchieste su tutta questa situazione ponendo varie volte sotto sequestro il cantiere di Acerra e gli impianti cdr, determinando così ogni volta l´accumulo di rifiuti per strada. Sulla basa di tali inchiesta si è dovuto modificare il progetto del termovalorizzatore di Acerra per cercare di renderlo meno inquinante e conforme agli standard europei;

* i Commissari straordinari di governo succeduti a Bassolino. per risolvere l´emergenza, hanno aperto vecchie discariche (spesso sequestrate dalla magistratura perché contenevano rifiuti tossici smaltiti illegalmente dalla camorra), senza fare niente per risolvere alla radice il problema. L´apertura di discariche dichiarate definitivamente chiuse o la proroga delle date di chiusura stabilite ha fatto perdere la fiducia delle popolazioni nelle promesse dello Stato;

* in questa situazione di sfascio la camorra ha potuto continuare a smaltire illegalmente rifiuti tossici e nocivi provenienti da tutt´Italia sia in discariche che avrebbero dovuto contenere solo rifiuti non tossici, sia in discariche abusive, aiutata in questo anche dal testo unico delle leggi sull´Ambiente varato dal Governo Berlusconi che, declassando una serie di reati, ha reso più difficile l´azione della magistratura (intercettazioni telefoniche ecc.).

continua...




[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:03


Cosa si dovrebbe fare per risolvere il problema rifiuti?

* ridurre la produzione di rifiuti con norme nazionali e regionali che penalizzino l´eccesso di imballaggi, i prodotti a perdere, i materiali difficilmente smaltibili;

* organizzare un´efficace sistema di raccolta differenziata non solo di carta, plastica e vetro, ma soprattutto della frazione umida (cioè la parte putrescibile) e dei rifiuti tossici (vernici, solventi ecc.). La raccolta differenziata è il presupposto non solo del riciclaggio, ma anche della possibilità di smaltire i rifiuti negli inceneritori o in discarica, perché la frazione umida non è bruciabile ed è pericoloso smaltirla in discarica. Inoltre più è completa e selettiva la raccolta differenziata e più i rifiuti diventano una risorsa che può fare guadagnare e, quindi, ridurre la tassa sui rifiuti. Tale sistema deve prevedere controlli, multe e incentivi e deve essere chiaramente spiegato alla popolazione. Il sistema più conveniente è un sistema misto con raccolta porta a porta e "isole ecologiche";

* costruire un sufficiente numero di impianti di compostaggio dove trasformare la frazione umida in concime (la Campania ne è quasi priva, mentre altre regioni ne hanno decine e decine - p.es. la Lombardia ne ha 79) (fonti: Commissariato Straordinario per i Rifiuti: Piano Rifiuti 2007; APAT: Rapporto Rifiuti 2006)

* attrezzare alcune discariche ex novo in luoghi idonei (es. quelli segnalati dai geologi dell´Università di Napoli) per superare l´emergenza senza avvantaggiare la camorra e avere il tempo di trasformare gli attuali impianti cdr in efficienti impianti per il trattamento meccanico biologico (che producono cioè frazione organica stabilizzata, materiali da riciclare e inerti da utilizzare per bonificare cave o produrre materiali per edilizia).

I termovalorizzatori non sono la soluzione perché non possono bruciare la frazione umida dei rifiuti (pari al 40%) né l´inerte (sabbia, metalli, vetro ecc. che ammonta al 10-15%) e non è conveniente che brucino carta e plastica , il cui riciclaggio è molto meno inquinante e più conveniente dal punto di vista del risparmio energetico (riciclare plastica fa risparmiare il doppio dell´energia che si ricava bruciandola) ed anche dal punto di vista economico. Infatti il costo dell´energia elettrica prodotta è superiore a quella prodotta da petrolio, metano, eolico, idroelettrico e solare a concentrazione (fonte: ANEA) e la convenienza è solo degli imprenditori che possono intascare anche i 55 euro per ogni tonnellata bruciata, perchè la legge italiana considera l´incenerimento dei rifiuti un´energia rinnovabile da sostenere economicamente.
Si deve ricordare inoltre che i termovalorizzatori producono ceneri e fanghi (pari a quasi il 30% in peso dei rifiuti bruciati) da smaltire poi in discariche e quindi non sono un sistema per eliminare il ricorso alle discariche.

La strategia che abbiamo indicato è perfettamente in linea con le direttive europee e con quanto si va facendo in molti Paesi europei: in Austria il 64% dei rifiuti è riciclato, il 23% va in discarica e solo il 13% è bruciato; in Germania il 71% è riciclato, il 14% va in discarica e il 15% è incenerito (fonte: European Topic Centre on Resource and Waste Management 2005).

Nodo di Napoli della Rete di Lilliput
c/o Mani Tese, Piazza Cavour, Stazione della linea 1 del metró, Napoli
Il Nodo di Napoli della Rete Lilliput fa parte del Comitato Allarme Rifiuti Tossici www.allarmerifiutitossici.org



[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:04


sarei curioso di sapere quanti, tra quelli che OGGI sono supercontrari a smaltire parte dei rifiuti campani, si sono recati al referendum del 2005 sui "rifiuti di origine extraregionale utilizzabili come materie prime" ??




[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:05

resoconto del sit-in pacifico di ieri mattina in Regione a Cagliari.. Manifestazione promossa dal Comitato delle Comunità contrarie all'inceneritore di Ottana alla quale hanno partecipato il Social Forum di Cagliari i ragazzi del meetup de "Su connottu" e Cagliari1 (in realtà solo Shardanico [;)]). in giornata posterò qualche foto!


[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:05

Bruxelles, 27 giugno 2007
Italia ? Emergenza rifiuti in Campania: la Commissione avvia un procedimento di infrazione
La Commissione europea ha avviato un procedimento di infrazione contro l'Italia a causa della cronica crisi dei rifiuti che colpisce Napoli e il resto della regione Campania, dove migliaia di tonnellate di rifiuti si sono accumulate nelle strade e vi sono stati riversamenti in discariche illegali. Il rischio di diffusione di malattie e di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo desta gravi preoccupazioni per la salute umana e per l'ambiente. La Commissione ritiene che gli impianti regionali per lo smaltimento dei rifiuti siano inadeguati e presentino grossi rischi per la salute e per l'ambiente, una situazione che costituisce una patente violazione della normativa UE sui rifiuti. Di conseguenza, la Commissione ha inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora - prima fase del procedimento di infrazione - chiedendo anche informazioni sui provvedimenti eventualmente presi per proteggere la salute umana e l'ambiente nella regione. Parallelamente, la Commissione procede alla valutazione dei progetti del governo italiano che intende aprire quattro nuove discariche di rifiuti in Campania, allo scopo di accertare se siano compatibili con la normativa UE e assicurarsi che risolvano, nel lungo periodo, il drammatico problema dei rifiuti nella regione.

Al riguardo, il commissario Stavros Dimas, responsabile per l'ambiente, ha dichiarato: "Abbiamo visto tutti alla televisione immagini scioccanti di mucchi di immondizie che marciscono nelle strade della Campania e cittadini esasperati che incendiano i rifiuti. Alle autorità italiane chiedo di agire prontamente per rimettere in efficienza gli impianti di gestione dei rifiuti in Campania e fare in modo che i rifiuti siano raccolti e smaltiti senza pericolo per la salute umana e per l'ambiente, come prescrive la normativa europea".

La direttiva quadro sui rifiuti[1] impone agli Stati membri di prendere tutte le misure necessarie per impedire che i rifiuti vengano abbandonati, riversati o smaltiti in modo incontrollato. Le autorità nazionali devono anche accertarsi che i rifiuti vengano recuperati o smaltiti senza creare pericoli per la salute o danno all'ambiente. Inoltre devono essere prese tutte le misure necessarie per creare una rete adeguata di impianti di smaltimento, capaci di assicurare un elevato livello di protezione dell'ambiente e della salute umana.

La Commissione è del parere che l'Italia sia venuta meno agli obblighi della direttiva perché non ha creato una rete di impianti di smaltimento idonea a assicurare un elevato livello di protezione dell'ambiente e della salute umana in Campania.

Gravi lacune si riscontrano a livello di raccolta dei rifiuti comunali e nella lotta allo smaltimento illegale, anche nelle aree urbane. L'accumulo delle immondizie abbandonate per strada ha costretto le autorità a chiudere le scuole, mentre il rischio di inquinamento si è aggravato quando i cittadini hanno incendiato i rifiuti abbandonati per le strade, rilasciando sostanze tossiche nell'ambiente.

Per di più, da un recente studio coordinato dall'Organizzazione mondiale della sanità risulta che nella provincia di Napoli e Caserta sono aumentati i tassi di mortalità tra i residenti che vivono in prossimità delle discariche.

Vista l'urgenza e la gravità della situazione, la Commissione ha impartito all'Italia un solo mese di tempo anziché i consueti due mesi per rispondere alla lettera di costituzione in mora.

La Commissione ritiene assolutamente essenziale non solo che le autorità italiane risolvano nei tempi più rapidi l'attuale crisi dei rifiuti ma anche che siano create le premesse per una raccolta e uno smaltimento compatibile con i principi fondamentali della normativa dell'UE, soprattutto allo scopo di proteggere la salute umana e tutelare l'ambiente.

La Commissione sta valutando se il programma del governo che prevede l'apertura di quattro nuovi siti di discarica in Campania soddisfi tutti i requisiti prescritti dalla legislazione UE e se sia idoneo a risolvere, a lungo termine e non semplicemente nell'immediato, il problema dei rifiuti regionali. Le nuove discariche sono previste da un decreto del governo del maggio scorso che stabilisce misure straordinarie per risolvere la crisi che ha colpito la Campania.

Richiamo delle norme procedurali

L'articolo 226 del trattato dà alla Commissione il potere di avviare un procedimento di infrazione contro lo Stato membro che non rispetti i propri obblighi.

Se ritiene che la violazione della normativa dell'UE giustifichi l'avvio di un procedimento di infrazione, la Commissione invia una "lettera di costituzione in mora" (prima fase del procedimento) allo Stato membro interessato, invitandolo a presentare le proprie osservazioni entro un termine prefissato, generalmente di due mesi.

Sulla base della risposta dello Stato membro (o in assenza di risposta) la Commissione può inviare allo Stato membro un "parere motivato" (ultimo richiamo scritto). Il parere motivato espone con chiarezza tutti i motivi per cui la Commissione ritiene che vi sia stata violazione delle norme comunitarie ed invita lo Stato membro a porre in essere le necessarie misure correttive entro un periodo prefissato, anch'esso in genere di due mesi.

Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione ha facoltà di deferire il caso alla Corte europea di giustizia. Se la Corte di giustizia statuisce che il trattato è stato violato, lo Stato membro è tenuto a prendere tutti i provvedimenti necessari per conformarsi alla sentenza.

L'articolo 228 del trattato dà alla Commissione il potere di procedere contro lo Stato membro che non abbia ottemperato ad una precedente sentenza della Corte europea di giustizia. L'articolo consente anche alla Commissione di rivolgersi alla Corte affinché questa infligga una sanzione pecuniaria allo Stato membro inadempiente.

Le statistiche sui procedimenti di infrazione in generale possono essere consultate sul seguente sito:

ec.europa.eu/environment/law/index.htm


[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:06

Inchiesta della Procura per epidemia colposa in Corriere del Mezzogiorno del 10 gennaio 2008.


[Autore: Daniele]
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12/02/2009 15:07

Intendo sottolineare questo passaggio.. [;)]


...Detto tutto ciò è legittimo opporsi all'arrivo dei rifiuti Campani, con la coscienza che accogliendoli non si contribuisce alla soluzione del problema rifiuti e sarebbe il caso di sottolineare che la soluzione esiste e non prevede solidarietà né incenerimento, ma:
1) discariche legali per esaurire l'emergenza.
2) raccolta differenziata per ridurre a monte la quantità di rifiuti
3) Trattamento Meccanico Biologico a freddo per ulteriore separazione della parte solida.
4) Compostaggio al chiuso per lo smaltimento della parte umida.


La CAMORRA sono LORO!

Grazie per l'attenzione.

Fabio





[Autore: Daniele]
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